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Thursday, November 11, 2010

CASE PREFABBRICATE, LA SCELTA FINALE

DOPO TANTO CERCARE, CI SI TROVERA’ QUASI SEMPRE A METTERE A CONFRONTO UN PAIO DI DITTE. EVITIAMO ASSOLUTAMENTE DI MANTENERE IN COMPETIZIONE UN NUMERO ECCESSIVO DI INTERLOCUTORI, SOPRATTUTTO NELL’ULTIMA FASE.

Ho deciso di realizzare la mia abitazione con le case prefabbricate per:
- riuscire a rispettare un budget preciso;
- ridurre al minimo gli imprevisti che non riuscirei a supportare;
- risparmio energetico e risparmio economico rispetto alle imprese edili locali;
- sono affascinato da queste case.
Ho contattato alcune aziende del settore, e scremando il tutto ho ridotto la scelta a due nominativi.
Parliamo di un’abitazione "chiavi in mano" standard, comprese le finiture, su un unico piano di 110 mq.
La prima ditta di case prefabbricate sostiene che per il luogo scelto (Appennino Reggiano a 650 mt di altitudine) una classe A è esagerata, che potrei avere problemi per il troppo isolamento e mi propone una classe B su mio progetto ad un prezzo più basso.
L’altra azienda propone solo case classe A, per cui il prezzo è logicamente più alto, per una casa a catalogo e senza importanti variazioni.
Ha qualche consiglio da darmi in merito, tipo i materiali che usano o quello che offrono?
Per esempio lo standard di una parete della prima ditta è di 26 cm contro i 34 cm della seconda (tutti dati reperibili dai rispettivi siti internet), ma per me è comunque "arabo".

case prefabbricate, rubner, wolfLe ditte di case prefabbricate scelte dal cliente sono entrambe valide ed evidentemente ben consce dei propri punti di forza e di debolezza.
Se un azienda di case in legno considera il livello chiavi in mano soprattutto un problema (con minimo guadagno), è evidente che cercherà di convincere il cliente a gestire le finiture della propria abitazione autonomamente.
Ogni produttore di case prefabbricate ha a listino soluzioni tecniche differenti, che non sempre includono tutte le possibili tipologie di parete. E’ pertanto inevitabile che l’X-Lam venga denigrato da chi offre il solo telaio o che il miglior isolamento cappotto coincida con quello montato dall’azienda stessa.
Le ragioni commerciali spesso prevalgono, magari nascoste da deboli spiegazioni tecniche.
Nello specifico, una classe A (comunque un maggiore isolamento termico) può essere giustificata a 650 mt di altezza, valutandone l’incidenza economica ed i conseguenti tempi di ammortamento per il maggior esborso.

In pratica, se l’abitazione più performante costasse 15.000 € in più, quanto tempo ci vorrà per rientrare nell’investimento, a fronte di bollette più basse?
Una classe B può essere sufficiente per limitare le spese per il riscaldamento.
In questo caso la prima ditta di case prefabbricate potrebbe costituire una scelta del tutto ragionevole.
Una parete da 26 cm può pertanto essere sufficiente, ma andranno fatte attente valutazioni rispetto alla composizione del pacchetto di materiali del muro, così come una parete da 34 cm potrebbe risultare persino sovradimensionata.
Una regola valida ed assoluta in ogni caso non esiste e perciò la necessaria assistenza del nostro tecnico progettista dovrebbe fornirci gli opportuni elementi di giudizio.
La decisione finale dovrebbe essere infatti basata su criteri obiettivi e non solamente sul minore prezzo o su generiche sensazioni (che belle case, che agente simpatico…).
La vicinanza di un tecnico preparato è comunque fondamentale e non deve limitarsi all’ottenimento dei permessi edilizi.
Non sono purtroppo rari i casi in cui i clienti effettuano la campionatura da soli, senza alcuna assistenza, “in balia” dell’impiegato della ditta di case prefabbricate, che non ha alcun interesse o responsabilità ad andare oltre al proprio ruolo di mero compilatore.

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