
Monday, February 7, 2011
SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLE CASE IN LEGNO

Saturday, December 11, 2010
(ULTERIORI) DOMANDE SULLE CASE PREFABBRICATE
GLI ARTICOLI TEMATICI SONO MOLTO UTILI, PERCHE’ VANNO AD AFFRONTARE ARGOMENTI SPECIFICI SULLE CASE IN LEGNO A BASSO CONSUMO, MA SPERO POSSA INTERESSARE ANCHE LA PUBBLICAZIONE INTEGRALE DI QUALCHE MAIL.
Leggendo qua e là ho capito che il prezzo al mq per una casa in legno prefabbricata è sui 1200/1300 € al mq, chiavi in mano. Che lavori devo farci in aggiunta? L’impianto elettrico, ad esempio, mi risulta già incluso nelle case prefabbricate.
Il prezzo delle case prefabbricate dipende da una serie di fattori.
Il sistema costruttivo scelto può spostare parecchio i costi, a parità di superficie (l’X-Lam incide maggiormente rispetto al telaio in legno).
Vi sono ditte di case prefabbricate che hanno listini più leggeri di altre, ma è chiaramente opportuno capire cosa davvero stiamo cercando. Se compro un automobile sono conscio che un’auto coreana può essere più conveniente rispetto ad una di pari cilindrata di fabbricazione tedesca, ma, probabilmente, non si tratta di vetture di pari livello.
Per non parlare dell’incidenza dei fattori di forma, dell’impiantistica e delle finiture.

So che dipende da comune a comune, però vorrei sapere se più o meno ci si può fare un'idea.
Mi prenderei un paio d’ore per recarmi nell’ufficio tecnico comunale dell’edilizia privata del suo comune per approfondire di persona la questione.
Se ha già incaricato un progettista, dovrebbe essere tranquillamente in grado di fornirle questo dato. Non mi è comunque possibile fornirle cifre, poiché ogni comune ha la sua specifica prassi.
Vi sono amministrazioni che concedono sconti per l’edilizia sostenibile (le case prefabbricate rientrano in pieno in questa categoria) ed altre che tra oneri di urbanizzazione e costo di costruzione possono presentare un conto di 30-40.000 € al cittadino.
Ho guardato sinora solo le ditte tedesche e altoatesine che propongono case prefabbricate, sulle quali vorrei orientarmi per contenere le spese. Faccio bene?
Le ditte tedesche ad altoatesine hanno una notevole esperienza nel settore delle case prefabbricate, sono sul mercato da tanti anni ed hanno perciò effettuato moltissimi montaggi. Qualitativamente propongono un prodotto di buon livello ed hanno listini comunque interessanti, quindi si tratta di una buona scelta.
Ho escluso la ditta XXXXX, mio primo amore, perchè credo sia la più cara. Sbaglio?
Direi di si. Non escluderei a priori una ditta che mi piace, ma le chiederei in ogni caso un preventivo da confrontare con le altre aziende di case prefabbricate. In questo caso le sensazioni positive e la fiducia (anche umana) hanno un peso da non sottovalutare.
So che sei architetto e che dovresti consigliarmi di affidarmi a un professionista che realizzi insieme a me un progetto adeguato alle mie esigenze, ma mi piacerebbe avere un consiglio sulle mie deduzioni, veloci e per nulla sostenute da analisi.
Ps. La voglio in legno, perchè calda, silenziosa, viva, poetica.
Il ruolo del tecnico è fondamentale. Ogni giorno la mia esperienza in questo settore aumenta e conosco nuove persone, con i loro sogni, dubbi e certezze.
Il cliente delle case prefabbricate è sempre più preparato e si avvicina al momento della scelta con consapevolezza e capacità di giudizio. Tuttavia questo non deve farci sopravvalutare le nostre capacità. Io posso essere appassionato di giardinaggio, ma non avrò mai le competenze di un laureato in agraria o di un professionista del settore, così come le auto-diagnosi sono spesso sbagliate (e pericolose).
Il progettista si aggiorna quotidianamente e non si può prescindere dalla sua professionalità, che non è una semplice firma sui disegni o un paio di sopralluoghi in cantiere. Le normative attuali (giuste o sbagliate che siano) sono sempre più complesse e richiedono un grande impegno professionale e competenze sempre maggiori ai tecnici progettisti.
Un cliente con le idee chiare è senz’altro positivo e può dare vita ad una sinergia vincente con il proprio architetto, ma non dovrebbe mai prevaricarne il ruolo sino a sostituirne la figura.
Friday, December 10, 2010
(VARIE) DOMANDE SULLE CASE PREFABBRICATE

Tuesday, September 28, 2010
CHIARIMENTI SULLE CASE PREFABBRICATE
I TEMI PIU’ COMPLESSI ED INDIVIDUALI ANDREBBERO COMUNQUE AFFRONTATI CON IL PROPRIO ARCHITETTO, NELLA RICERCA DELLE SOLUZIONI PIU’ IDONEE E SPECIFICHE.
Il successo del blog sulle case prefabbricate ha superato ogni possibile previsione.
Anche per questo, non sono assolutamente in grado di soddisfare tutte le richieste che mi giungono quotidianamente. Invito pertanto a rileggere gli articoli già pubblicati, quasi sempre esaustivi.
La maggior parte dei temi è stata affrontata direttamente, anche se la gran mole del materiale pubblicato rende di difficile reperimento talune risposte, a causa della struttura stessa del blog.
Resta l’impossibilità di fornire generiche consulenze a distanza, che richiederebbero comunque un notevole impegno da parte mia, non compatibile con l’attività del mio studio.
Farò volentieri uno strappo alla regola con la mail seguente, che pone dei temi relativi alle case prefabbricate affrontati sinora solo marginalmente.
Vorremmo realizzare la nostra casa prefabbricata, però abbiamo alcuni dubbi che ci piacerebbe chiarire.
- Sono adatte a qualsiasi altitudine?
- Nella relazione del geologo quali sono i parametri da guardare per capire se è adatto il terreno a una casa prefabbricata?
- Si può realizzare su terreni pendenti?
- Quali sono i costi di realizzazione a metro quadro (circa)?
Le case prefabbricate non sono delle semplici casette in legno, ma veri e propri edifici, che utilizzano questo materiale in luogo del laterizio e del cemento armato per la realizzazione della struttura. A prescindere dalla tecnica costruttiva utilizzata (telaio o parete massiccia), non vi è traccia di mattoni in questi edifici e gli unici elementi in acciaio sono gli ancoraggi del fabbricato alla platea.
Le case prefabbricate più indicate per costruire nel nostro paese sono quelle che prevedono una finitura di facciata con un isolamento a cappotto intonacato. Questi edifici, facilmente inseribili in ogni contesto e virtualmente indistinguibili da quelli tradizionali, proteggono efficacemente il legno della struttura interna, limitando il ricorso agli interventi di manutenzione nel tempo e prolungando la durata del fabbricato negli anni.
Le cosiddette “blockhaus” (a parete piena, lasciata a vista sia all’interno che all’esterno) sono adatte per lo più alle zone di montagna, con climi asciutti e rigidi, mentre le nostre case prefabbricate intonacate non si pongono particolari limiti, come dimostra la loro diffusione nei paesi di origine, a tutte le altitudini.
Non esiste inoltre un terreno ideale per le case prefabbricate in legno. Trattandosi di normalissime costruzioni, non devono essere ricercate particolari caratteristiche per il suolo. Ovviamente andranno impedite le critiche risalite di umidità, rialzando la struttura in legno dal terreno e facendo fuoriuscire la platea dal piano di campagna (almeno 15 centimetri, pari ad un gradino).
I carichi delle case prefabbricate sono comunque inferiori a quelli generati dagli edifici tradizionali, a parità di consistenza volumetrica, limitando le sollecitazioni gravanti sul suolo. Se un terreno è pertanto idoneo alla realizzazione di un edificio in muratura, lo sarà comunque per una casa in legno.
La costruzione di case prefabbricate su terreni pendenti è inoltre sempre possibile, a patto di realizzare una struttura seminterrata in tradizionale (di solito in cemento armato) su cui poggiare, completamente fuori terra, l’edificio in legno vero e proprio. Questo materiale non infatti può essere mantenuto a contatto diretto con l’umidità del terreno, che, in breve tempo, porterebbe inevitabilmente a danneggiare la struttura. In casi eccezionali è possibile prevedere un’intercapedine attorno all’edificio, allo scopo di staccare le pareti esterne dal terreno e di fornire un’adeguata aerazione delle pareti. Si tratta tuttavia di casi limite, i cui costi peraltro lieviteranno di conseguenza senza particolari vantaggi.
A tale proposito, qual è la spesa media per una casa prefabbricata in legno? Invito alla rilettura di un vecchio articolo, sempre attuale, che affronta il capitolo costi delle case prefabbricate, valutando tutte le voci che interverranno nel processo, dalla progettazione sino alla fine dei lavori. I prezzi medi per un chiavi in mano si aggirano intorno ai 1.300 € al metro quadro, ma dipende chiaramente dal progetto, dalla dimensione dell’intervento, dall’impiantistica e dal capitolato di finitura.
Friday, July 23, 2010
INTERRARE LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
IL LEGNO CHE COSTITUISCE LA STRUTTURA DELLE CASE PREFABBRICATE DEVE ESSERE PROTETTO DAL CONTATTO DIRETTO CON L’ACQUA, EVITANDO PERICOLOSE RISALITE DI UMIDITA’ PER CAPILLARITA’.
Io come molti altri, soprattutto in questi ultimi tempi, ho intenzione di realizzare una biocasa in legno. Trattasi di una villetta su 2 piani per la quale sto attualmente valutando sia la tecnica XLAM che quella a TELAIO.
Nel caso del mio progetto, la zona giorno è semi-interrata, esiste infatti una porzione della zona giorno che per ovvi motivi volumetrici è interrata.
Quali sono i rischi nell'utilizzare il “legno” per la realizzazione del piano seminterrato ?
Ovviamente a progetto è prevista un'intercapedine di 70cm, ma mi chiedevo se l'ambiente poco aerato e scarsamente illuminato e quindi inevitabilmente più umido possa creare problemi nel tempo alle strutture in legno.
Inutile dire che tutte le aziende di case prefabbricate consultate non hanno sollevato alcun problema tranne una che proprio ieri mi ha messo penso a ragione la famosa “pulce nell’orecchio.
Inoltre non vorrei ostinatamente voler fare la casa in legno per poi trovarmi ad avere problemi legati ad una bellissima terrazza (tetto piano) che ahimè porta acqua ed umidità alla zona giorno sottostante.Il fatto che molte aziende di case in legno abbiano considerato favorevolmente la fattibilità dell’intervento non deve essere interpretato a mio avviso come mancanza di scrupolo. All’atto pratico, l’intercapedine, se ben concepita, può essere più che sufficiente ad aerare il piano, evitando persistenti condizioni di umidità.
Mi sembra di capire che stiamo parlando di un piano parzialmente interrato e non di uno scantinato.
L’istallazione a questo livello dell’edificio di un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore potrebbe garantire condizioni ottimali di percentuale d’acqua nell’aria, tenendo sotto controllo il tasso di umidità in tutte le stagioni.
Ovviamente, se da un lato l’intervento può essere ritenuto ammissibile, bisognerebbe capire se questa soluzione sia davvero indicata per la realizzazione del piano seminterrato. Una costruzione in cemento armato o in laterocemento, mantenendo l’intercapedine de adeguatamente protetta da un isolamento a cappotto all’esterno, potrebbe essere interessante dal punto di vista puramente termico, risultando maggiormente indicata sotto l’aspetto costruttivo. Chiaramente bisognerebbe conoscere il progetto e le scelte tecniche previste per ottimizzare l’impermeabilizzazione dell’edificio. Nel caso specifico, avendo a disposizione le piante, la sensazione è che l’intervento del seminterrato sia realizzabile sia in legno che in tradizionale.
Cerchiamo di riassumere pertanto i pro e i contro delle due soluzioni.
COSTRUZIONE TRADIZIONALE:
- Ideale per interventi contro terra o in condizione di umidità persistente se adeguatamente impermeabilizzato, si può evitare l’extracosto dell’intercapedine.
- Costi medio-bassi.
- Isolamento termico accettabile se adeguatamente coibentato con cappotto esterno.
- Manutenzioni limitate nel tempo.
CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
- Non è possibile posare contro terra, necessità pertanto di un’intercapedine adeguatamente progettata, meglio ancora se con impianto di ventilazione meccanica.
- Costi più alti del tradizionale.
- Alto isolamento termico anche nel locale seminterrato, pari ai piani superiori.
- Manutenzioni costanti nel tempo e monitoraggio al fine di evitare ristagni di umidità, in particolare nella zona dell’attacco al suolo.
Saturday, June 26, 2010
INTERVISTA SULLE CASE PREFABBRICATE
Perchè secondo Lei, a differenza di realtà quali Usa, Giappone e Canada, in Italia esistono tante resistenze nei confronti della bioedilizia e del sistema costruttivo del Log House?
Il sistema Log House (o “Blockhaus”, come meglio conosciuto nel nostro paese) possiede molti pregi, dalle notevoli prestazioni energetiche, grazie al buon isolamento naturale del legno ed alla buona “massa” di questo materiale, che permette un efficace protezione dal caldo estivo, alla sostenibilità ambientale di queste costruzioni, poiché serve poca energia per produrle grazie alla leggerezza ed alla facile lavorabilità del legno. Tuttavia una casa in legno massiccio “a vista” risulta di difficile mantenimento nel tempo, se non vengono effettuate regolari manutenzioni, piuttosto costose, in quanto riguardano tutto l’edificio nel suo complesso.
L’azione usurante degli agenti atmosferici (pioggia, sole, ghiaccio), ma anche l’attacco di insetti e microorganismi può essere causa di deterioramento, soprattutto in zone di pianura o con persistenti condizioni di umidità.
Vi è infine una ragione legata all’inserimento delle abitazioni nei contesti urbani che, nel nostro paese, raramente prevedono il legno come materiale di facciata.
In questo senso le case prefabbricate in legno realizzate con un cappotto esterno finito ad intonaco risultano più indicate per costruire in Italia, in quanto meglio adattabili e del tutto indistinguibili dalle abitazioni tradizionali, pur mantenendo tutti i pregi delle abitazioni in legno.
Lei, che da quanto ho potuto vedere, è molto impegnato ed appassionato in tal senso, come pensa sia possibile trasmettere un interesse e sviluppare una cultura di un'esistenza più ecologica in un paese come il nostro?
Rispetto a pochi anni fa stanno cambiando molte cose. Concetti come sostenibilità, risparmio energetico sono usciti dalla nicchia, secondo me definitivamente.
Moltissimi comuni effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e i cittadini hanno imparato in fretta, comprendendo l’importanza di riciclare per non disperdere nell’ambiente.
I nostri elettrodomestici sono sempre più ecologici, le lampadine a basso consumo hanno sostituito le vecchie lampade al tungsteno, gli impianti termici come le pompe di calore e le caldaie a condensazione sono oramai gli standard per le nuove abitazioni, i pannelli solari sempre più diffusi.
Le recenti legislazioni in materia hanno dato una grossa spinta al settore, con il recupero del 55% per le ristrutturazioni con riqualificazione energetica, il piano casa, le certificazioni energetiche degli edifici. Altro ancora si potrebbe fare premiando gli interventi più virtuosi con sconti sugli oneri comunali e detrazioni fiscali.
Nel mio piccolo cerco di fare divulgazione per un settore poco conosciuto, ma in costante crescita come quello delle case a basso consumo di energia che utilizzano il legno come materiale da costruzione principale.
Quale sarebbe il Suo primo consiglio a chi, incuriosito da questo nuovo modo di costruire, vivere e pensare, non sa da dove cominciare e nutre ancora qualche dubbio o perplessità?
I dubbi sono legittimi. In Italia, escluse poche zone di montagna, il legno viene tradizionalmente impiegato per costruire tetti, solai, serramenti esterni ed interni, pavimenti ed arredi, mentre da sempre le nostre abitazioni vengono realizzate con struttura lapidea come roccia, laterizio, cemento, malte.
Le case prefabbricate in legno possono costituire una interessante alternativa costruttiva, ma difficilmente saranno in grado di erodere importanti quote di mercato.
Nei paesi del nord Europa la cultura del legno è millenaria, grazie all’ampia disponibilità sul territorio di questo materiale.
Personalmente ritengo importante valorizzare le specificità costruttive locali. Questo deve essere il giusto approccio alla bioarchitettura. Nelle mani di un tecnico preparato le case prefabbricate in legno possono divenire un potente strumento per soddisfare al meglio le esigenze abitative, nel rispetto dell’architettura del luogo. In molti casi non potranno sostituire i sistemi tradizionali (peraltro sempre più evoluti ed ecologici), ma in molti altri varrà la pena di superare paure e pregiudizi.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di queste abitazioni consiglio ovviamente la lettura del mio blog.
Gli articoli pubblicati sono tantissimi e può essere faticoso affrontare la mole di informazioni contenuta in tutti i post. In ogni caso può essere interessante andare a visitare qualche casa in legno in costruzione o parlare con chi è già passato da quest’esperienza.
Saturday, May 29, 2010
DUBBI SULLE CASE PREFABBRICATE
Vogliamo costruire una nuova casa, la prima idea era quella di orientarci su una casa tradizionale, ma adesso, grazie anche al suo blog, stiamo valutando di spostarci su una prefabbricata in legno.
I dubbi sono però quelli "comuni":
Come si comporterà l'intonaco dopo alcuni anni, visto che il legno si sa che "lavora"?
Si può fare qualcosa se per caso dovesse entrare acqua e marcire il legno?
Quanti anni dura la casa?
Leggendo il suo blog e parlando con diverse persone ho già avuto in parte risposta a queste domande e da quello che ho capito non vi sono grosse differenze rispetto alle case tradizionali riguardo questi punti.

Il legno sembra un materiale poco indicato per costruire, dimenticando che le case tradizionali sono realizzate in gran parte con questo materiale. Solai, tetti, finestre, porte, pavimenti.
Venezia (chi l’avrebbe detto) è soprattutto una città di legno e di certo il problema dell’umidità non è questione di poco conto in quel luogo.
L’architettura delle città del nord Europa si basa sull’utilizzo massiccio di questo materiale, anche in località dove l’acqua circonda gli edifici e satura l’aria (pensiamo all’Olanda). Giungono a noi in ottimo stato edifici di epoca medioevali a pareti lignee, ma luoghi comuni e pregiudizi, con il “disinteressato” aiuto della lobby dei costruttori tradizionali, spingono a relegare le case prefabbricate in legno tra le strutture inaffidabili, precarie e poco durevoli.
Come si comporterà l’intonaco, dato che il legno “lavora”? Suppongo si sgretolerà permettendo l’ingresso di ogni genere di tarlo o termite. Famigliole di topi scorrazzeranno nelle pareti, mentre ragni e serpenti troveranno un caldo rifugio per l’inverno.
Ovviamente spero sia chiaro che una casa in legno è un edificio solido e che l’intonaco, steso sulla rete aggrappante anteposta al cappotto, è assolutamente stabile e duraturo nel tempo.
Ovviamente l’acqua non deve entrare. Un persistente contatto con l’acqua delle strutture in legno va evitato assolutamente. La particolare stratificazione dei materiali nella parte delle case prefabbricate è studiata (come lo stesso attacco al suolo dei muri dell’edificio) per impedire pericolosi ristagni d’umidità. Chiaramente anche l’isolante interno alle pareti non deve bagnarsi, in quanto perderebbe buona parte della propria capacità coibente.
Quanti anni durano allora le case prefabbricate? Trenta, non appena scade la garanzia vanno demolite.
Al di là degli slogan, l’aspettativa di vita delle case in legno deve essere la medesima delle abitazioni tradizionali e può essere stimata in cento anni. A proposito della decantata durata delle case in muratura, invito semplicemente a considerare lo stato del patrimonio immobiliare risalente agli anni ’70 (evitiamo per decenza di parlare delle abitazioni del dopoguerra). Sono edifici di 30-40 anni, un tempo relativamente breve, ma quasi sempre in uno stato di conservazione carente, se non al prezzo di costosi interventi di ristrutturazione. Un edificio ristrutturato riprende vita, ma va considerato come un fabbricato di nuova costruzione. Se ci riferiamo ad edifici “originali” dell’epoca, molte delle teorie della lobby del mattone appaiono quantomeno forzate.
Le case prefabbricate hanno i loro limiti ed i loro difetti. Le aziende, anno dopo anno, propongono modifiche ed innovazioni interessanti che ampliano il campo di applicazione delle case in legno e che offrono al cliente libero da pregiudizi prezzi sempre competitivi in rapporto alle notevoli prestazioni energetiche raggiungibili.
Tuesday, May 25, 2010
LEGNO E PIETRA PER LE CASE PREFABBRICATE
Gentile architetto, è possibile integrare una struttura in pietra ad una in legno, e cioè se nel caso di una casa in pietra in condizioni di stabilità buone anche se da ristrutturare, sia possibile integrare alla parte in pietra una parte (un piano ad esempio) in legno.
Ovviamente immagino che sia da valutare da caso a caso, ma quello che al momento vorrei sapere è se è una cosa comunque fattibile o no, anche perchè l'accostamento pietra-legno mi piace particolarmente e forse è anche un modo per poter integrare più armoniosamente la casa al paesaggio, naturalmente mi riferisco a quei paesaggi dove di solito le case sono state storicamente costruite in pietra.
Sopraelevazioni ed ampliamenti sono agevolmente realizzabili con le case prefabbricate in legno.

Peraltro una tecnica mista legno-pietra è una tipologia edilizia assai diffusa in regioni come il Trentino Alto Adige in cui è assai facile incontrare edifici con struttura basamentale in pietra al piano terra ed i piani superiori realizzati in legno (a sua volta a vista od intonacato).
Tale tipologia costruttiva è chiaramente riproponibile anche per interventi ex-novo senza alcun problema, case prefabbricate comprese.
Ci si potrebbe domandare peraltro quali vantaggi potrebbero esserci per il cliente, dato che la grande efficienza energetica delle case in legno non trova riscontro adeguato negli edifici in muratura, se non a costi elevati e a prezzo di notevoli attenzioni progettuali ed esecutive.
Una soluzione alternativa più performante energeticamente, tutto sommato economica, molto valida esteticamente, può essere il ricorso a pannelli in pietra ricostruita o geopietra, facili da montare sul cappotto isolante esterno delle case in legno. Questa scelta consente di massimizzare l’isolamento dell’edificio realizzando con la tecnica delle case prefabbricate l’intera costruzione.
Attenzione ovviamente al sistema di fissaggio che dovrà essere compatibile con le case in legno al fine del mantenimento delle lunghe garanzie, con pesi limitati al metro quadro di superficie di parete esterna e senza tecniche invasive che possono creare “falle” termiche del tutto indesiderabili.
E’ possibile utilizzare questi materiali di rivestimento anche all’interno dell’edificio, senza particolari controindicazioni.
Le case prefabbricate in legno possono pertanto essere utilizzate anche in contesti vincolati senza troppe difficoltà, coniugando versatilità d’utilizzo ed isolamento termico eccellente, a patto di conoscere bene il sistema costruttivo impiegato.
Tuesday, May 4, 2010
LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO TEMONO L’UMIDITA’?
Gentile Architetto Crivellaro, ho una casa prefabbricata costruita 2 anni fa sulle colline del lago di Garda. Il problema che si presenta oramai da 2 inverni è l’elevato tasso di umidità(60-68% in inverno, misurata da uno strumento elettronico), troppo alto per una casa di legno . Ho fatto presente il tutto alla ditta di case prefabbricate, la quale mi consiglia di inserire la ventilazione meccanica controllata (quando ho acquistato la casa non ne hanno nemmeno accennato). Ora, poiché il problema è evidente, mi dicono che la zona è troppo umida, consigliandomi questo apparecchio.

Rispondo innanzitutto (un po’ brutalmente) alla sua richiesta con una domanda: dove era il suo architetto quando ha scelto di costruire con questa ditta?
Le aziende di case prefabbricate in legno dovrebbero offrire un servizio di consulenza al cliente adeguato e suggerire la soluzione realizzativa più adeguata alla zona ed efficace rispetto alle specificità bioclimatiche e, tuttavia, il ruolo del tecnico è fondamentale nelle scelte tecnico-costruttive e non dovrebbe per nessun motivo ricadere sul solo committente.
In taluni casi si deve sconsigliare di costruire l’edificio come casa prefabbricata o suggerire un pacchetto di materiali non igroscopici ed adeguatamente protetti all’esterno (magari maggiorando lo spessore del cappotto esterno).
Quanto alla ventilazione meccanica controllata a recupero di calore, si tratta di un sistema impiantistico il cui scopo è primariamente il ricambio completo dell’aria interna all’edificio, minimizzando le dispersioni termiche. Un positivo effetto collaterale è certamente il mantenimento di un tasso di umidità sempre accettabile, in quanto l’umidità in eccesso viene espulsa all’esterno. Vi sono impianti piuttosto sofisticati che permettono di raffrescare e deumidificare l’aria efficacemente, ma in genere la ventilazione consente una perfetta gestione del microclima interno delle case prefabbricate, a fronte di un costo di investimento non eccessivo, bassi consumi energetici e minime manutenzioni. Un impianto di questo tipo si dovrebbe però installare inizialmente e non dopo le finiture, in quanto l’intervento si rivela piuttosto invasivo se effettuato a posteriori.
Nel caso specifico del lettore, bisognerebbe conoscere la fonte del problema innanzitutto (dando per scontato che non si tratti di un sistema "blockhaus").
Si tratta solo di umidità ambientale o proveniente anche da fonti interne all’abitazione (acqua sanitaria o vapore prodotto con la cottura dei cibi). Sono presenti barriere o freni al vapore all’interno delle pareti esterne? Il tetto è ventilato? Viene effettuato un regolare ricambio d’aria attraverso l’apertura manuale dei serramenti? Che isolante è presente all’interno della parete (fibre di legno, lane minerali)? Il cappotto esterno è traspirante e che spessore ha? L’impianto di riscaldamento è a radiatori o a pavimento?
Potrebbe essere comunque utile installare un impianto di deumidificazione o accendere di tanto in tanto un piccolo deumidificatore, soprattutto d’inverno. Anche un eventuale camino (o stufa) consentirebbe di abbassare drasticamente il tasso di umidità dell’aria, producendo un calore economico e piacevole per tutta l’abitazione.
Friday, April 30, 2010
SOPRAELEVARE CON LE CASE PREFABBRICATE
Gentilissimo arch. Crivellaro, siamo una famiglia composta da 4 persone (2 bimbi piccoli ) ed attualmente viviamo sopra alla farmacia di mio marito, in provincia di Como, in quello che era nato come appartamento per i turni e ci si presenta quindi l'urgente necessità di un ampliamento tramite sopraelevazione al fine di ricavare almeno 2 camere da letto ed un bagno.
Documentandoci, anche tramite il Suo interessante blog, saremmo indirizzati verso una struttura prefabbricata.
Quale può essere un percorso utile a chiarirci le idee e trovare la soluzione più adatta a noi?
Le case in legno presentano, a parità di volume, un carico permanente dovuto al peso dell’edificio estremamente basso rispetto a quelle tradizionali.

Lo spessore delle pareti richiesto dalla normativa per un muro tradizionale comporta un ulteriore aumento del carico permanente, non sempre compatibile con il dimensionamento originario dell’edificio sottostante.
Le case prefabbricate in legno possono essere montate a secco in pochi giorni, agevolando le operazioni in cantiere e minimizzando i disagi, qualora l’abitazione sottostante richiedesse uno sgombero temporaneo o fosse permanentemente abitata.
Le ditte di case prefabbricate pongono solitamente un limite dimensionale al cliente, imponendo un minimo di 50-60 mq. (esistono comunque aziende più flessibili, ben felici di realizzare fabbricati di dimensioni minime).
L’unico scrupolo sarà la preparazione del piano di posa della sopraelevazione in legno che andrà eseguito secondo le specifiche tecniche fornite dalla ditta, solitamente con la realizzazione di un cordolo perimetrale in cemento armato ed un bordo superiore del solaio perfettamente livellato. Tale piano andrà comunque verificato da un tecnico della ditta di case prefabbricate prima della messa in produzione dell’edificio.
Va comunque fatta a priori un’attenta verifica statica rispetto alla capacità di sopportazione del carico da parte della costruzione sottostante e delle strutture di fondazione esistenti.
Al carico permanente dovuto all’edificio in se andrà aggiunto il carico accidentale dovuto alla presenza di persone e mobilio, oltre al carico neve (tenendo conto dell’antisismica), che potrebbero richiedere costosi interventi di consolidamento e rafforzamento statico.
Riassumendo, le case prefabbricate in legno si prestano ottimamente agli interventi di sopraelevazione di edifici, grazie al peso leggero ed ai tempi di realizzazione ridotti, ma si dovrà preventivamente verificare le caratteristiche della struttura portante sottostante e i costi di costruzione complessivi derivanti dall’acquisto della casa in legno (che, se di piccole dimensioni, potrebbe risultare alto rispetto ai metri quadri coperti) e dagli eventuali interventi di rafforzamento strutturale sull’edificio esistente.