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Friday, January 28, 2011

CASE PREFABBRICATE DISPERDENTI

L’INVOLUCRO ISOLATO DELLE CASE PREFABBRICATE E’ GARANZIA DI BASSE DISPERSIONI TERMICHE E BOLLETTE ENERGETICHE CONTENUTE. LE VETRATE, PER QUANTO EFFICIENTI, RESTANO IL PUNTO DEBOLE DELL’EDIFICIO E PRINCIPALE CAUSA DI DISSIPAZIONI DEL CALORE.


Volevo sapere una sua opinione in merito alla costruzione delle “case prefabbricate” o meglio sul suo orientamento, in quanto io possiedo un terreno con giardino rivolto a nord sul quale vorrei fare affacciare delle belle vetrate, ma le case costruttrici non mi assicurano che vada a risparmiare in termini di spesa per quanto riguarda il riscaldamento e la refrigerazione estiva.


La progettazione di un edificio (qualsiasi edificio e non solo la nostra abitazione in legno) deve basarsi su una serie di elementi che ne determineranno l’architettura.

I principi bioclimatici sono solo uno di questi fattori, ma non necessariamente il più importante. Molto dipende dall’impostazione specifica che si intende dare al progetto.

Faccio un esempio banale. Se a nord posso godere di una veduta mozzafiato sulle montagne, mentre a sud mi affaccerò sulla zona industriale, ritengo che si tratti di un punto di una certa importanza, certamente prioritario rispetto all’orientamento solare.

Sta alla capacità del progettista coniugare con sapienza i vari elementi, disponendo opportunamente i locali, cercando di minimizzare le dispersioni termiche e valorizzando l’inserimento nel contesto.

case prefabbricate, efficienza energeticaA volte penso alla progettazione come all’ideazione di una ricetta di cucina (qualche mio collega potrebbe inorridire), in cui l’arte del combinare i diversi ingredienti a disposizione può portare a risultati qualitativamente assai diversi. La parola chiave è “equilibrio”. Poco o troppo sale in un piatto possono spostare di molto il nostro giudizio con il cibo, così come in un buon progetto non dovrebbe prevalere l’ingrediente bioclimatico a scapito di altri elementi, ma è necessaria una coerenza generale rispetto alle aspettative del cliente (costruttive, formali e funzionali), i vincoli urbani ed edilizi (legati alla forma del lotto, i regolamenti edilizi, le tipologie locali).

Cosa centra tutto ciò con il titolo dell’articolo? Un lungo e necessario preambolo per rassicurare il lettore rispetto a quanto affermato dalla ditta di case prefabbricate.

La sua casa non è una “macchina termica”. Può esserlo, se questa è la sua esigenza.

Penalizzare l’abitabilità per aumentare il “guadagno solare” è sensato solo se ne siamo davvero convinti. Le vetrate a nord disperdono calore? Verissimo! Installi dei tripli vetri. Esistono sul mercato dei serramenti a basso consumo delle finestre che possono garantire una trasmittanza di 0,5 W/m²K. Tale modifica comporta un extra costo assolutamente giustificabile, che può tradursi in un buon investimento negli anni, con un sensibile risparmio sulla bolletta energetica.

Andando oltre, il problema, semmai, è legato alla “progettazione inconsapevole”.

Mi capita spesso di confrontarmi con progetti di abitazioni altamente disperdenti, le cui scelte compositive appaiono evidentemente frutto dell’ideazione estemporanea, senza regole o principi di fondo. Non intendo assolutamente darne un giudizio formale, ma se scelgo di movimentare l’involucro con rientri, sporgenze, muri obliqui, logge, sporgenze, sfasamenti, tetti con incastri, abbaini, terrazze, dovrebbe esserci una ragione.

L’involucro semplice è la forma meno disperdente per un edificio.

Se scelgo consciamente di allontanarmene per valide ragioni, non si tratta necessariamente un errore progettuale. Se però lo faccio senza alcun motivo (mi piaceva una casa un po’ movimentata ….. ho detto al mio geometra che non sopporto le case prefabbricate troppo semplici), rendo prioritario l’aspetto formale rispetto ad altri fattori, senza valutare possibili opzioni, altrettanto efficaci nel movimentare la sagoma (porticati, pergolati, bovindi) ed in grado di svolgere un efficace azione di protezione solare nella stagione estiva.

Le case prefabbricate dovrebbero essere progettate sin dall’inizio come edifici in legno a basso consumo e non come adattamento finale (il mio tecnico me l’ha sconsigliato) di progetti ideati per il laterocemento.

L’efficienza energetica reale dell’edificio dipende certamente dal tipo di parete o dallo spessore degli isolamenti, ma inizia innanzitutto dal progetto.

Wednesday, January 5, 2011

LA FORMA DELLE CASE PREFABBRICATE

IL TEMA DELL’ASPETTO DELLE CASE PREFABBRICATE E’ STATO TRATTATO IN VARI ARTICOLI, MA APPARE COMUNQUE POCO CHIARO A MOLTE PERSONE.

ESISTE UNO STILE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E VI SONO LIMITI ALLA LIBERA PROGETTUALITA’?


Sto valutando l'idea di costruire la mia casa nella campagna Toscana con il metodo delle case prefabbricate, per poter eliminare spese, cemento e per una mia idea un po’ bio-green.
Per il discorso dell'umidità dal terreno sottostante, essendo anche in pendenza, mi hanno parlato di un vespaio, ma vedo che gli anglosassoni tendono sempre a rialzarle.
Quindi umidità, vorrei abolirti in gran parte dalla casa e dai miei piedi!!!

Visitando il suo sito ho visto alcune immagini interessanti, vorrei sapere se sono progetti realizzati e/o realizzabili.
Purtroppo il mio geometra mi ha detto che come architettura non potrò fare proprio come mi pare, ma dovrò seguire la linea delle case della zona (non so se me l'abbia detto per opportunismo o se in realtà sia proprio così).
E' così facile incontrare nella nostra Italia architetture che con l'ambiente circostante non hanno nulla a che spartire. Trattandosi poi della Maremma, lo stile non è più di tanto vario, oltretutto costruirei come imprenditore agricolo, con le necessarie strutture ed annessi vari, quindi non so se avrei dei vincoli in più.


case prefabbricate, case in legno, case ecologicheSi tratta di un aspetto che affronto quotidianamente con i miei clienti.

Da un lato, vi è la giusta volontà del committente di ideare liberamente la propria abitazione, in un college di idee ed immagini che hanno regalato emozioni.

Dall’altro, l’obbligo del progetto di rispettare la normativa ed i regolamenti edilizi, che vincolano pesantemente il progetto, imponendo gran parte delle scelte compositive, volumetriche e formali.

Ed ancora, le case in legno sono una tecnica realizzativa che esige il rispetto delle proprie regole, soprattutto relativamente alla componente statica dell’edificio.

Un buon progetto per una casa in legno va pensato, sin dal principio, per essere eseguito con questo sistema costruttivo, evitando successive alterazioni ed adattamenti anche importanti, che possono snaturare fortemente l’insieme.

E’ dunque necessario trovare un punto di incontro tra le legittime aspirazioni del cliente, l’inserimento urbano dell’edificio e la sua natura costruttiva.

Come sempre si tratta di un lavoro che spetta al progettista, il cui ruolo non è semplicemente quello di ottenere i permessi edilizi e di eseguire meramente i nostri ordini. L’architetto deve “dare forma” a tutto questo, risolvendo i problemi ed agendo all’interno dei vincoli.

Deve sapere che le case prefabbricate non sono edifici in laterocemento e tenerne conto. Deve quindi conoscerle, comprenderle e spingere le proprie scelte progettuali in una direzione corretta.

Sembra banale, ma la maggior parte delle case prefabbricate realizzate in Italia sono basate su progetti con struttura in cemento armato e muratura in mattoni, adattati più o meno efficacemente.

Molte immagini a corredo degli articoli del blog sono realizzate in legno, ma non sono sempre possibili nella realtà urbanistica del nostro paese o poco adatte per ragioni climatiche (molte sono costruite negli USA).

Poche amministrazioni comunali approverebbero il progetto di un edificio realizzato in gran parte in vetro, con un tetto piano e magari rivestito in legno. Si tratta chiaramente di una questione complessa che non sempre viene digerita dal committente. Perché devo costruire un edificio anonimo o lontano dalle mie aspettative?

Il cliente ha molte ragioni, ma in molti casi questo principio ha portato ai disastri urbanistici del passato, forgiati dal libero arbitrio e dalla mancanza di regole certe da rispettare.

Le nostre città ne sono fortemente segnate e ci vorrà molto tempo per una sostituzione responsabile del patrimonio immobiliare esistente, con nuovi edifici basati su principi bioclimatici e bioedili.

Le case prefabbricate possono entrare a testa alta nel tessuto urbano e non richiedono compromessi particolari alla loro progettazione. Vanno però capite e rispettate.

Sunday, December 26, 2010

LA RAZIONALITA’ DELLE CASE PREFABBRICATE

LA PIANTA ORIENTATA RISPETTO AL PERCORSO SOLARE E’ UNA CARATTERISTICA DELLE CASE PREFABBRICATE E SI FONDA SULL’APPLICAZIONE DI UN BASILARE PRINCIPIO DI BIOCLIMATICA, CHE RIDUCE AL MINIMO LE FOROMETRIE A NORD E MASSIMIZZA IL GUADAGNO SOLARE ATTRAVERSO LE VETRATE POSTE A SUD.


La disposizione degli ambienti delle abitazioni quasi mai possiede fondamenta logiche.

In molti casi, i principi speculativi portano a ricavare, a qualsiasi costo, la famigerata “stanza in più”, con una scolastica applicazione degli standards normativi minimi (le altrettanto famigerate camere da 9 e 14 mq).

Le logiche formali, soprattutto negli ultimi anni, hanno prevalso sulla funzionalità abitativa, penalizzando la distribuzione degli spazi indoor.

Le case prefabbricate mirano piuttosto a massimizzare l’isolamento termico, limitando le dispersioni energetiche a partire dalla configurazione del volume edilizio, sino alla disposizione di locali e finestre.

case prefabbricate, case in legno

Senza entrare troppo nel tema, vi è un interessante corollario che scaturisce da un corretto approccio bioclimatico al progetto. Una casa ben concepita per risparmiare energia, quasi certamente comporterà un’eccellente disposizione degli ambienti.

Ad esempio, i bagni e gli ambienti di servizio andranno posizionati a nord, così come la scala, quest’ultima in posizione centrale.

Le case prefabbricate a catalogo appaiono esemplari da questo punto di vista.

Disegnate su pianta semplice (quadrata o rettangolare) ed orientata, si basano quasi tutte su pochi modelli tipologici, senza peraltro variare molto da ditta a ditta.

Questo aspetto dovrebbe far riflettere chi si accinge a studiare il progetto della propria abitazione. Ecco che gli ambienti di soggiorno dovrebbero godere della luce solare, seguendo una disposizione quasi “obbligata”.

Le case prefabbricate a catalogo presentano interessanti soluzioni anche dal punto di vista del dimensionamento dei singoli ambienti.

Distanti dai parametri speculativi filo-immobiliari, mirano al massimo benessere, non solo microclimatico, dei propri occupanti.

I criteri progettuali adottati privilegiano la dilatazione degli spazi a scapito del numero delle stanze, un procedimento assai diffuso nei paesi in cui le case prefabbricate hanno origine.

Anche in questo caso prevale l’assoluta razionalità.

Un bagno di servizio sarà necessariamente piccolo, un lavabo e un wc, punto. Il bagno principale, al contrario, deve essere grande (10, 12 mq, quasi inconcepibili) e luminoso, con molte finestre.

I tristissimi 14 mq, misura standard per la maggior parte delle camere matrimoniali italiane, sono adeguati piuttosto per ricavare una camera singola. Si alle cabine armadio ed ai disimpegni spaziosi, possibilmente illuminati ed aerati, no ai tortuosi corridoi larghi 1 mt – un metro.

Ed ancora, prevediamo nelle "case prefabbricate" un locale tecnico. Gli impianti per la produzione di energia e per la climatizzazione di una casa moderna (naturale, ecologica, ma moderna) sono tanti, una tendenza che si accentuerà nei prossimi anni. Ecco che l’accumulo dei pannelli solari, l’inverter del fotovoltaico, la caldaia (o pompa di calore), la ventilazione meccanica controllata vanno previsti o predisposti e necessitano di un ambiente di dimensioni adeguate.

Può essere utile prevedere una lavanderia in cui trovino sede una lavatrice, l’asciugatrice, lo stendibiancheria ed un lavello.

Sarà altrettanto comodo prevedere un retrocucina da utilizzare come dispensa.

Questi ambienti, guarda caso, sono presenti nella maggior parte delle case prefabbricate proposte a catalogo dalle aziende produttrici.

Lo ripeto ancora una volta, a costo di apparire noioso. Prima di pensare all’estetica della nostra casa, iniziamo a studiare le piante delle case modello ed a comprenderne i semplici e razionali principi.

Il progetto della nostra abitazione ne potrà solo guadagnare raggiungendo un migliore isolamento termico ed un’elevata qualità funzionale.

Wednesday, November 17, 2010

I TECNICI DELLE CASE PREFABBRICATE

IL PROGETTO E LA COSTRUZIONE DELLE CASE PREFABBRICATE NON DIFFERISCONO SOSTANZIALMENTE DA QUALSIASI ALTRA REALIZZAZIONE.

NON E’ PERTANTO SUFFICIENTE AFFIDARSI AD UN UNICO REFERENTE TECNICO, MA DOVRANNO ESSERE INDIVIDUATE VARIE FIGURE PROFESSIONALI.



“Mi hanno riferito che le ditte di case prefabbricate provvedono a presentare direttamente il progetto in Comune, oltre che a seguire il cantiere”.

“Ho scelto di costruire con le case prefabbricate anche per risparmiare sulle spese tecniche”.

“Mi basta un geometra per la presentazione del progetto della mia casa, poi dovrebbe occuparsi di tutto la ditta”.

“So che con le case prefabbricate dovrebbe essere tutto molto semplificato”.

“Ho comunque bisogno di un progettista o possono fare tutto le ditte di case prefabbricate”?



case prefabbricate in legnoLa situazione, ovviamente, non è propriamente quella fin qui descritta.

Qualche piccola differenza rispetto al tradizionale effettivamente esiste, a vantaggio del cliente.

Il progetto può essere predisposto dalla ditta di case in legno (nel caso di case a catalogo o qualora ne venga fatta esplicita richiesta). Il tecnico delegato alla presentazione in questo caso si limiterà ad un incarico parziale e le sue richieste economiche saranno inevitabilmente ridotte.

Non sarà poi necessaria una vera e propria progettazione esecutiva e di dettaglio da parte del progettista, poiché si tratta di un servizio fornito direttamente dall’azienda di case prefabbricate.

Le ditte di case in legno forniscono la statica dell’edificio ed i carichi per il calcolo delle strutture di fondazione. Anche in questo caso l’impegno dello strutturista incaricato verrà alleggerito, con ulteriore beneficio economico per il cliente.

Premesso ciò, dovremmo necessariamente incaricare varie figure professionali, che si occuperanno dei vari aspetti, dal progetto sino alla conclusione dei lavori.

  • Il progettista. Può essere indifferentemente un architetto, geometra o ingegnere. Si occupa di preparare il progetto architettonico dell'edificio e della presentazione dello stesso in Comune per l'ottenimento dei permessi edilizi.
  • Il direttore dei lavori. Può essere sempre un architetto, geometra o ingegnere e può coincidere con la figura del progettista. Si occupa di iniziare i lavori di costruzione e di seguire l'andamento del cantiere, segnalando eventuali difformità e garantendo la corretta esecuzione della costruzione.
  • Lo strutturista. Solitamente è un ingegnere. I suoi compiti principali sono il calcolo e il dimensionamento secondo legge delle strutture in cemento armato, la loro presentazione e la direzione lavori delle stesse. Dovrà inoltre presentare la statica delle strutture in legno, la cui redazione spetta, come detto, alla ditta di case prefabbricate.
  • Il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione. Deve essere abilitato secondo la normativa in vigore L.494/96 e T.U. 81/08.
    Il suo compito è redigere il piano di sicurezza e coordinamento del cantiere.
  • Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Deve essere abilitato secondo la normativa in vigore L.494/96 e T.U. 81/08 e non coincide solitamente con le figure sinora elencate.
    Il suo compito è di verificare con regolari sopralluoghi il rispetto della sicurezza sul cantiere, compilando i verbali, vigilando le varie fasi lavorative e segnalando eventuali mancanze o elementi di rischio.
  • Il geologo. Deve effettuare i sondaggi e le perforazioni nel terreno, redigendo la relazione geologica (relativa alle caratteristiche del terreno) e geotecnica (riferita ai carichi ed alle strutture specifiche della costruzione gravanti sul terreno).
  • L’impiantista. Si occupa del progetto degli impianti elettrico e idro-termo-sanitario da presentare in Comune, se richiesto dall’ufficio tecnico.
    Le ditte di case prefabbricate si occupano sempre del progetto degli impianti, ma può essere comunque necessario questo incarico per l’ottenimento dei permessi edilizi.
  • Il termotecnico.
    Si occupa della relazione energetica del fabbricato, in molti casi richiesta dal Comune prima di rilasciare il permesso di costruire.
    Le ditte di case in legno, anche in questo caso, forniscono l’attestato di certificazione energetica di legge, che può essere richiesto in anticipo rispetto all’esecuzione dei lavori.

Se ci illudiamo di uscirne illesi offrendo una pizza al nostro amico geometra siamo piuttosto lontani dalla realtà. Molte (non tutte) delle prestazioni elencate possono comunque essere svolte da un singolo professionista, accorpandole in un’unica parcella.

Tuesday, November 16, 2010

LO SPAZIO DELLE CASE PREFABBRICATE

LA DIMENSIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI ALL’ABITAZIONE E’ STRETTAMENTE CONNESSA ALLA QUALITA’ DEGLI SPAZI E AL BENESSERE DEI PROPRI OCCUPANTI. LE LOGICHE SPECULATIVE TIPICHE DELLA SPECULAZIONE IMMOBILIARE NON DOVREBBERO TROVARE APPLICAZIONE NEL SETTORE DELLE CASE PREFABBRICATE.

Uscendo per un attimo dalle case prefabbricate, il mercato immobiliare ha immesso negli ultimi anni una grande quantità di realizzazioni, raramente soddisfacenti sotto il profilo energetico ed ancor meno della qualità degli spazi abitativi.

I riferimenti minimi normativi, come i rapporti di aeroilluminazione e la dimensione delle camere o degli ambienti di soggiorno sono stati ripresi alla lettera, pur di riuscire a ricavare il famigerato “locale in più”.

Il valore di un immobile dipende purtroppo non solo dalla consistenza commerciale, ma anche dalla proprie capacità di insediamento possibili. In poche parole un trilocale ed un quadrilocale, a parità di superficie, non possiedono lo stesso valore di mercato. Logico ed ineccepibile, apparentemente.

case in legno, case legno, case di legnoPeccato che le dimensioni dei singoli ambienti del trilocale saranno sensibilmente superiori a quelle dell’appartamento con l’ambiente in più. Non sempre una camera singola da 9 mq risulta decentemente arredabile a causa dell’inevitabile presenza dei vincoli di porte e finestre. Una camera matrimoniale da 14 mq può creare notevoli difficoltà di utilizzo o imporre un mini-arredamento di compromesso, non sempre gradito.

Le case prefabbricate a catalogo offrono solitamente soluzioni spaziali confortevoli ed adeguate ad un razionale sfruttamento delle superfici indoor. Correttamente, una cameretta singola dovrebbe avere una superficie di 11-12 mq, mentre una matrimoniale dovrebbe partire da almeno 16 mq.

I bagni rappresentano un altro punto debole delle abitazioni speculative. La normativa in vigore per l’eliminazione delle barriere architettoniche prevede l’adattabilità di almeno un bagno all’interno dell’abitazione. Lo spazio di rotazione di una carrozzella per disabili è di 150 cm. Si tratta chiaramente di una misura minima, ma assai poco funzionale nell’utilizzo quotidiano, ma non sono per nulla sporadici gli alloggi con il bagno di questa larghezza.

Tornando alle case prefabbricate, le case modello prevedono dimensioni assai generose per il bagno principale, spesso anche di 8-10 mq. Le logiche speculative impongono di ricavare il massimo dalle (preziose) superfici interne, mentre una progettazione razionale può limitare le dispersioni planimetriche (piccoli ambienti, ma lunghissimi e tortuosi corridoi) a tutto vantaggio del benessere e della vivibilità.

A proposito di corridoi, anche il locale di distribuzione ai vari ambienti, in particolare nella zona notte, può essere concepito come un ambiente di soggiorno e non solo di passaggio. Anche in questo caso la misura minima (1 metro) dovrebbe essere vista solo come un riferimento normativo e non come un dogma progettuale, trattandosi di una larghezza del tutto insufficiente per il passaggio agevole di due persone e di gran parte degli arredi.

La dimensione degli spazi ne determina pertanto la qualità e il livello di comfort.

E’ chiaro che acquistando un appartamento esistente sarò vincolato all’offerta del mercato immobiliare. Il progetto della nostra abitazione in legno, al contrario, dovrebbe essere basato su criteri lontani dalle logiche commerciali e speculative.

Le case prefabbricate a catalogo pongono in primo piano pochi semplici principi, come la compattezza dell’involucro edilizio, la disposizione degli ambienti secondo l’orientamento della pianta, la protezione-captazione solare.

La qualità degli spazi delle case prefabbricate a catalogo dovrebbe essere ripresa in ogni caso anche dal singolo progetto personalizzato, sacrificando il famigerato “locale in più” per una migliore fruizione degli ambienti.

Sunday, October 10, 2010

CASE PREFABBRICATE A CATALOGO E A PROGETTO, VANTAGGI E SVANTAGGI A CONFRONTO

RIPROPONGO IN PRIMO PIANO UNO DEGLI ARTICOLI PIU’ VECCHI DEL BLOG.

NEL NOSTRO PAESE LE CASE PREFABBRICATE A CATALOGO RAPPRESENTANO UNA PERCENTUALE MINIMA DELLE VENDITE DEI COSTRUTTORI DI CASE IN LEGNO.

LA CASA PERSONALIZZATA SU MISURA RESTA IL SOGNO DEL CLIENTE ITALIANO, TUTTAVIA MOLTO C’E’ DA IMPARARE.


Spero con questo piccolo intervento di poter aiutare chi si sta per affidare al proprio tecnico di fiducia, magari un amico o un parente, non troppo preparato nel settore delle case prefabbricate a risparmio energetico pensando che si possa adattare vantaggiosamente un progetto nato per essere realizzato in tradizionale, per avere una costruzione efficiente e coibentata.

In molti casi le case a catalogo vengono scartate a priori, per il loro aspetto poco “italiano” o perché pensiamo non sia possibile piegarle alle nostre esigenze.

La scelta di un modello standard è per tutte le ditte del settore frutto di un’attenta e lunga messa a punto atta a massimizzare l’efficienza energetica e ad ottimizzare la distribuzione dei locali dell’abitazione (oltre che a contenere i costi finali per l’acquirente).

Se prendiamo una qualsiasi pianta di una qualsiasi casa in legno a catalogo ci accorgiamo che è basata sempre su una forma estremamente semplice e compatta (le geometrie migliori per limitare gli scambi termici con l’ambiente esterno). Inoltre si tratta di edifici orientati secondo gli apporti solari, ovvero con i locali di utilizzo continuativo posti a sud e quelli di servizio (scale, bagni, locali tecnici e ripostigli) a nord. Troviamo poi a sud grandi vetrate (opportunamente schermabili con porticati o sistemi frangisole) che garantiscono durante la stagione fredda il riscaldamento dell’abitazione da parte della radiazione solare, mentre a nord i fori sono pochi e di piccole dimensioni. Spesso basterebbe modificarne l’inclinazione della falda del tetto ed applicare qualche metro quadro di pietra ricostruita sulla facciata per trasformarle in una abitazione tipicamente padana, con un intervento pressoché a costo zero.

case prefabbricate, case a catalogoLe case prefabbricate a catalogo hanno infine un prezzo leggermente più contenuto perché la fase di adattamento del progetto stesso alla tecnologia in legno non è ovviamente previsto, con interventi (e costi) nulli da parte dell’ufficio tecnico della ditta che realizza l’abitazione. Con questo però non intendo affermare che una casa in legno a progetto non possa costare al cliente come una a catalogo e garantire la stessa efficienza energetica. Sta allora al progettista applicarsi nel concepire l’edificio come performante, compatto, correttamente orientato e distribuito, per evitare punti morti e ponti termici

Una buona casa a progetto può certamente rappresentare la miglior scelta per molte persone, costare meno, far risparmiare e dare benessere ai propri occupanti, così come un progetto non accorto può far lievitare inutilmente i costi e le dispersioni termiche.
Mi capita spesso di dover redigere un preventivo e trovarmi davanti a progetti (cui non darò mai giudizi estetici o compositivi) del tutto “sbagliati” dal punto di vista energetico e il cui adeguamento alla tecnologia prefabbricata comporta sprechi inutili alla voce costi di costruzione.

Per una pianta mediamente complessa di un’abitazione unifamiliare si può arrivare, a parità di metratura, a rincari nell’ordine del 50% in più, con efficienza energetica dell’involucro dimezzata (ovvero bollette di elettricità e gas più salate).

Per concludere, vorrei far capire che se la vostra scelta di costruire una casa in legno è un investimento nel tempo, deve partire necessariamente da un’oculata scelta del progetto e non limitarsi ad un semplice adattamento di una casa concepita per essere realizzata in laterocemento tradizionale.

Ricordiamo che con le case prefabbricate è possibile risparmiare già oggi molti soldi sull’acquisto ed avere una casa qualitativamente migliore che ammortizzerà il proprio costo negli anni a venire, semplicemente avendo le idee più chiare su ciò che si intende realizzare.

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